In questo ennesimo autoritratto ritardatario (1953) Momo guarda un quarto quadro della sua pinacoteca, un quadro meno noto di un autore famoso.
E’ facile vedere il quadro. Poi Crtl+ ingrandisce quanto basta (e Ctrl - rimpicciolirà). E poi bisogna capire di cosa si tratta.
Incidentalmente, per chi non lo avesse scoperto da solo, il quadro n.3, esposto il 21-22 novembre 2017, era la “Deposizione o Pala Baglioni” esposta alla Galleria Borghese di Roma, almeno nella maggior parte, perché la Pala fu smembrata e andò attraverso svariate vicissitudini. La storia, che segue alla strage famigliare ordita da Grifonetto Baglioni in occasione delle nozze (nozze di sangue o nozze rosse) del fratello Astorre, signore di Perugia, il 14 luglio 1500, ed alla successiva lotta in cui Grifone giacque morente sulla piazza di Perugia, nelle parole del Burckhardt, tradotto con linguaggio ottocentesco, è come segue: ““Atalanta, la bella e ancor giovane madre di Grifone, la quale il giorno innanzi, insieme alla di lui moglie Zenobia, e a due figli di Giampaolo, si era ritirata in un suo podere e avea respinto da sè più volte, non senza lanciargli la sua maledizione materna, il figlio che s’affrettava a raggiungerla, accorse ora colla nuora e cercò del figlio stesso già moribondo. Tutti fecero largo alle due donne: nessuno voleva essere riconosciuto per l’uccisore di Grifone, per non tirarsi addosso gli sdegni della madre. Ma s’ingannavano: ella stessa scongiurò il figlio di perdonare a’ suoi uccisori, ed egli morì ribenedetto da lei e riconciliato con tutti. Con reverenza mista di pietà tutti guardavano poscia alle due donne, quando, con vesti ancora intrise di sangue attraversarono la piazza. Questa è quella Atalanta, per la quale più tardi Raffaello dipinse la celebre sua “Deposizione”. Con quel quadro ella depose il proprio dolore ai piedi della regina di tutti gli addolorati”. E’ l’opera che ho riprodotto, destinata alla chiesa di San Francesco al Prato, realizzata da Raffaello, in cui lei e Grifonetto venivano rappresentati nella deposizione di Cristo, sistemata nella cappella di San Matteo, loro luogo di sepoltura.