17 Novembre

Sezione: non-accadde/

Sardonicus Dixit: “Molti cercano giustificazioni e non certo giustizia.”


17 novembre

Nel calendario copto, questo è il settimo giorno di Hathor, che corrisponde al terzo mese di Akhet (inondazione) del calendario antico.
Il racconto di Sinuhe (Sanehat) inizia con la morte del re Amenemhat I, nel 7 giorno del terzo mese di Akhet (Inondazione), trentesimo anno del suo regno (1962 aC). Va però detto che, tenendo conto dello slittare dell’anno egiziano di un giorno ogni 4 anni, gli egittologi indicano come data della morte del re, assassinato in un intrigo di palazzo, il 15 febbraio.
Il racconto di Sinuhe è uno dei racconti più noti dell’antico Egitto, la cui prima redazione in mano nostra risale al 1800 circa aC. Sinuhe, le cui relazioni con la famiglia reale non sono chiare, si trova in Libia con l’erede al trono. Appena sa della morte del re fugge preso dal panico. Gli egittologi discutono ancora sul perché. Ma ovunque egli vada, pur facendosi una bella “posizione” in Siria, Sinuhe desidera sempre di poter tornare in patria, perché un Egiziano anela sempre essere sepolto in Egitto.
La traduzione del racconto, intera o in sommario, occupa poche pagine (5700 parole in inglese). Suggerisco di leggerla: occorre tenere il fiato, cioè concentrarsi un poco, e poi tuffarsi nel profondo del passato, in un mondo in cui la stessa guerra di Troia è ancora di là da venire. Cum granu salis si può anche leggere il voluminoso pseudo-romanzo storico del finlandese Waltari Mika, “Sinuhe l’Egiziano - Sinuhe egyptiläinen” (1945), best seller internazionale che non ha nessuna relazione con il racconto originale. E’ tuttora uno dei libri prediletti in Finlandia.
(“Sinuhe l’Egiziano - Sinuhe egyptiläinen”, di Waltari Mika, 1945, 745 pagine).