15 Settembre

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit “Quelli che capiscono tutto non sopportano quelli che capiscono il resto.”


15 Settembre

1212, sabato. Data della deposizione del chierico Longuejoue, marsigliese, ne “La crociata dei bambini”, di Marcel Schwob, interessante rievocazione dell’infelice impresa. Il libro è una delle ventisette opere contenute nella biblioteca del Dottor Faustroll, di Alfred Jarry (vedi 8 febbraio). Non per questo va assolutamente evitato, tanto più che il testo è assai breve.
(“La croisade des enfants”, 1896, 23 pagine)

1288, mercoledì. Resa del castello di Laterina. Il capo degli assediati, Lupo degli Uberti, se la sarebbe svignata dicendo che “nullo lupo era uso di star rinchiuso”. La citazione è di Monsignor Giovanni della Casa nel suo libro “Il Galateo”. Egli disapprova la spiritosaggine, perché “dove non ha luogo il ridere, quivi si disdice il motteggiare et il cianciare”. Nell’epoca moderna, gli Italiani furono i primi anche ad esplorare il soggetto delle buone maniere. Trent’anni prima di Giovanni Della Casa, il Castiglione aveva pubblicato il suo Cortegiano, che guarda alla sostanza più che al comportamento. Ancora prima, Buonvesin della Riva aveva elencato le sue “Cinquanta cortesie da desco”, molto più vicine al soggetto del Galateo, che si rivolge per lo più agli aspetti spiccioli e alle mancanze che non sono gravi, ma infastidiscono continuamente, causando infine più noie delle mancanze gravi. Ogni tanto, però, si va un po’ più a fondo, come nella citazione più sopra. Il Galateo è alquanto disordinato, ma la lingua è perfetta e gli esempi sono interessanti e vivacemente detti. Molte prescrizioni hanno fatto il loro tempo, ma altre sono ancora attualissime (come il consiglio di non raccontare i propri sogni, cosa che taluni ascoltatori non sopportano). Il famoso incipit, un tempo scritto in un’unica parola “Conciossiacosache”, danneggiò la fama del libro, facendolo credere illeggibile. Chi ben incomincia. Invece il libro è di piacevolissima, ripeto, piacevolissima, lettura. Sorpresa: Dante, per quanto riconosciuto “sommo poeta”, viene citato più per i versi da non imitare che per quelli particolarmente riusciti.
(“Galateo, overo de’ costumi”, pubbl. 1558, trenta capitoli in circa 100 pagine fitte)
(“Cinquanta cortesie da desco”, fine XIII sec., 204 versi, cioè quattro di introduzione e poi quattro per cortesia, in italo-milanese del tempo). Queste sono veramente tutte datate e veramente medioevali, come la prima cortesia, che è quella di ricordarsi dei poveri quando si va a mangiare, o la penultima, di ringraziare Dio quando si è terminato il pasto.

1792, sabato. Data del manoscritto da cui sarebbe tratto il racconto “Madame de Luzy”, di Anatole France, dalla raccolta “L’astuccio di madreperla”. Astuzia femminile di un’aristocratica per salvare un innocuo filosofo ricercato dai giacobini. Vedi 31 maggio.

1840, martedì. Ha inizio la parte prima del romanzo l’Educazione Sentimentale, di Gustave Flaubert, con la partenza del diciottenne capelluto Frédéric Moreau da Parigi per Nogent-sur-Seine, in battello. Tornerà a Parigi dopo due mesi deciso a riuscire, con un bagaglio di illusioni e di sogni. Non è il più letto dei suoi romanzi, ma qui c’è tutto Flaubert, con la sua forma assolutamente perfetta, la finissima e cinica ironia, la guerra ai luoghi comuni, tutto per disegnare un intero mondo (la cosiddetta “Monarchia di Luglio”, 1840-1848), alla deriva. Il quadro dell’epoca è probabilmente ingiusto. Non mi è chiaro che significhi il titolo: il protagonista è un mollusco esasperante che si lascia dominare dagli eventi; inizia il romanzo con pochi sentimenti da educare e lo termina senza averli educati. Lettura non indispensabile. Forse di qualche utilità, come sempre con Flaubert, in lingua originale. (“L’éducation sentimentale, histoire d’un jeune homme”, 1869, 903 Kbytes).