17 Settembre

Sezione: non-accadde/

Termina oggi il ciclo di un anno da quando ha avuto inizio la rubrica NON-ACCADDE sul Daino Equinoziale. Fino al Primo Novembre continuerò tuttavia , lasciando intatta la parte NON ACCADDE, ma introducendo aforismi di Sardonicus (che, appunto, incominciò a contribuire il 1 novembre 2016). Continuerò inoltre ad inserire Oracoli domenicali di Renatus Nostradamus.


Sardonicus dixit “E’ soprattutto in disgrazia che vorremmo conoscere un futuro che vieppiù ci spaventerebbe.”

ORACOLO IV di RENATUS NOSTRADAMUS, Domenica 17 settembre 2017 (profezia valida strettamente per la settimana 10-17 settembre; in senso lato fino al 3797 come quelle di Nostradamus, tanto per stare sul sicuro…)

NOUVEAUX VENUS LIEU BASTY SANS DEFENCE,
TOUTE LA PLAGE DEMOURRA DESOLEE
PREZ, MAISONS, CHAMPS, VILLES, PRENDRE A PLAISANCE
QUE PAR BARBARES PILLEE SOIT & VOLLEE.

Nuovi venuti in luoghi costruiti senza difesa,
tutta la spiaggia rimarrà desolata:
Prenderanno a piacimento prati, campi, case, città,
Che dai Barbari non sia saccheggiata o derubata.

Newcomers, place built without defense,
The entire coast will remain desolated:
Meadows, houses, fields towns to take at pleasure,
Not pillaged or robbed by the Barbarians.

Incomincio a credere che Renatus Nostradamus, come il suo antenato Michele, faccia un po’ troppo affidamento sulla data finale del 3797. L’Oracolo IV può significare tutto, dalle scorrerie degli Arabi a quelle dei Normanni all’evacuazione di Dunkerque. Altri troveranno altre interpretazioni. Lo stesso si può dire di parti degli Oracoli precedenti. Ad esempio, L’Oracolo III , col suo “promontorio fra due mari” può riferirsi alla Corea del Nord, e il conflitto e la grande perdita “de toutes pars” possono riferirsi alle sanzioni economiche contro la Corea del Nord da parte delle Nazioni Unite. Nell’ultimo verso, infine, si può ricorrere ad un anagramma per Rubicon (fiume che persino gli italiani sanno solo vagamente dove sia). L’anagramma è BURCINO, che come BARCINO sembra esser stato uno dei nomi antichissimi di Barcellona. “Pugne incerte” sarebbe allora la contesa per tenere il referendum sull’indipendenza della Catalogna, o il referendum stesso.
Ma, mentre continuerò ad inserire Oracoli settimanali nelle mie pagine, come divertimento intellettuale, vorrei insistere sul fatto che questo esercizio è fatto proprio per dimostrare quanto sia facile scrivere un libro di Centurie come quelle di Nostradamus (Renatus è un semplice programma per computer): potranno senz’altro avvenire eventi in futuro che si adattano a qualcuna delle Nuove Centurie, anche in tempo non lontano, ma non credo che nessuno oggi potrebbe prendere decisioni sensate in base ad alcuno di questi Oracoli.
E prego notare ancora una volta che tutti i versi sono di Nostradamus.

17 Settembre
1830, venerdì. “Pernottammo a Vercelli. Il felice giorno 17 settembre spuntò. Si proseguì il viaggio. Oh come le vetture sono lente! non si giunse a Torino che a sera”.
Siamo all’ultimo capitolo de “Le mie Prigioni” di Silvio Pellico, autobiografia per cui ho fatto un’eccezione, perché è un vero classico italiano, la cui importanza politica, come è noto, fu ben superiore a quella di una normale autobiografia. Forse non si condividono le idee del Pellico, che in carcere trovò la fede (per cui divenne un eroe scomodo ed emarginato dal Risorgimento liberale) o quelle del Risorgimento (che può anche esser visto come serie di aggressioni ingiustificate soprattutto su innocui vicini). Ma quella frase “Oh come le vetture sono lente!”, detta anche solo per arrivare nella mia scontrosa città natale, è sempre vera per chi torna a casa dopo tanto tempo, anche se ormai si viaggia a velocità ben superiori a quella delle carrozze.
(“Le mie prigioni”, 1832, circa 100 pagine).

( Anno imprecisato). È la festa di San Lamberto, in cui si svolge il primo atto de “I Fourchambault”, l’ultimo dramma scritto da Emile Augier. Ritorna dal passato la donna che salva chi se lo merita poco e chi non lo merita affatto. Ottimistico, caratteri disegnati un po’ schematicamente, svolgimento improbabile. Quindi gradevole.
(“Les Fourchambault”, 1878, cinque atti).