Non so se questo stile di appunti di viaggio possa interessare. Secondo me, permette a un eventuale lettore di immaginare molto di più di quello che è schematicamente scritto. Se ha fantasia, si inventerà un diario di viaggio più interessante del mio, che per me lo è già quanto basta. Questo diario è ormai un documento storico: nel 1984 l’Unione Sovietica stava vivendo problemi che nel mondo occidentale erano poco noti. Gorbaciov non era ancora al potere, ci sarebbe arrivato quasi un anno dopo. La Cina era un Paese relativamewnte povero (a Pechino si vedevano solo poche grandi auto di rappresentanza e un mare di biciclette). Io viaggiavo a occhi aperti e non facevo mistero del fatto che secondo me l’Unione Sovietica entro breve tempo avrebbe abbracciato un socialismo assai più liberale. Non mi aspettavo certo il suo crollo. Se sono riuscito a rendere l’atmosfera di quei tempi, ne sono lieto. Anche se non escludo di scrivere una seconda edizione di questo diario, non penso che ne cambierò il testo, non certo dell’originale, ma forse neppure delle note. Magari aggiungerò ancora qualche disegno o schizzo inedito, ma tutto sommato forse non è necessario neanche quello. Chi vivrà vedrà.