27 Agosto

Sezione: non-accadde/

Sardonicus dixit:”Ogni decisione attraversa un momento in cui è giusta .”


27 agosto
1822, martedì. Alle cinque del mattino muore l’attrice Coralie, amante di Lucien Chardon, il quale per trovare i duecento franchi necessari al funerale deve comporre seduta stante delle allegre canzoni da bevitori per conto del libraio Barbet. Triste scena descritta nella parte III del romanzo “Illusioni perdute”, dalla “Commedia umana, Scene della vita di provincia”, di Honoré de Balzac. Il romanzo, che consta di tre parti probabilmente provenienti da due romanzi diversi, nondimeno è ancor oggi perfettamente leggibile, anche se è uno dei più lunghi della Commedia Umana. In esso seguiamo il giovane ambizioso poeta di provincia Lucien Chardon, da Angoulême a Parigi, dove dovrà venire a suo modo a patti con la realtà. Il finale del romanzo, con tanto di “deus ex machina”, è a sorpresa, e fornisce lo sfondo di altri romanzi, in cui ricompaiono tanto Lucien Chardon (soprattutto col cognome di sua madre, de Rubempré) quanto il “deus ex machina”, uno dei personaggi più straordinari di Balzac, da lui stesso descritto come una “colonna vertebrale” della Commedia Umana.
(“Illusions perdues”, in tre parti pubblicate tra il 1836 e il 1843, 1.4 Megabytes, circa 700 pagine)
Questo romanzo, con la comparsa di personaggi ricorrenti nell’opera di Balzac, le cui vicende si intrecciano senza fine, è uno di quelli che lasciano intravedere l’enorme lavoro compiuto da Balzac per completare la sua Commedia Umana, e fanno venire voglia di trovare il tempo di leggere interamente l’immane capolavoro (137 opere di varia lunghezza). Fatte le dovute proporzioni, che conclusioni potremmo trarre sulla “Divina Commedia”, se ne leggessimo solo qualche canto qua e là?

1824, venerdì. Johann Christian Woyzeck viene giustiziato sulla piazza del Mercato in Lipsia. Il caso (insieme, a quanto pare, ad altri casi consimili) commosse il drammaturgo Georg Büchner, che scrisse un dramma rimasto uno delle opere più rappresentate del teatro tedesco, ancorché incompiuto. Vedi 4 marzo.