Questo racconto è solo in parte mio. Mi spiego, ho scelto uno dei due racconti che più mi sono piaciuti di Giovannino (suo nome di battesimo) Guareschi, l’ho trascritto e gli ho aggiunto una breve conclusione. Guareschi era uno scrittore di una destra umanizzata. Ma, quando scriveva, la destra - umanizzata o no - era per definizione incolta e quindi i suoi romanzi furono ostracizzati dalla cultura autodefinitasi ufficiale. E’ peraltro l’autore italiano più tradotto in assoluto (così Wikipedia). I gusti sono gusti. La mia conclusione, lo ammetto volentieri, non è all’altezza del racconto che vorrebbe concludere. Ma, come ho scritto altrove, io scrivo per dare riposo all’anima mia (come in fondo tutti gli scrittori seri. Gli altri scrivono sperando di far soldi, e che buon pro gli faccia). Spero che chi non conosce Guareschi che per i film scritti su soggetti suoi, talora oggetto di contesa col regista in carica, sia invogliato a scoprirlo come grande scrittore: assicuro che io mi sono permesso di scrivere una coda solo a questo racconto.